Avv. Antonio Tanza - Vicepresidente ADUSBEF


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Banca Popolare di Lodi

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Bpl, frode a un milione di correntisti: nel 1999 spese di conto aumentate

Persino Bruno Vespa, che ne ha viste tante, guardava allucinato il distinto e certamente onesto signore che oggi presiede la Banca Popolare Italiana raccontare tranquillamente che, nel 1999, il suo istituto (allora diretto da Fiorani e dalla sua banda), aveva aumentato arbitrariamente le spese di conto corrente di circa 30 euro a cliente e che la cosa riguardava un milione di persone. Ieri sera, a "Porta a Porta", Divo Gronchi, l'uomo che sta cercando disperatamente di far tornare la banca di Lodi all'onore del mondo, ha fornito una serie di interessanti delucidazioni sulla situazione attuale dell'istituto. Ha parlato delle perdite subite (358 milioni di euro stando alla semestrale), dei capitali spostati all'estero da Fiorani e soci (quasi un miliardo di euro che stanno rientrando con una perdita persino accettabile di 6/7 milioni), del fatto che lui "non ha poteri di indagine" su quello che i suoi predecessori hanno combinato all'estero con soldi non direttamente di proprietà della banca. Poi, quasi senza cambiare espressione, Gronchi ha spiegato il "trucchetto" dell'aumento delle spese del conto corrente. Ha detto che la cosa era stata applicata a un milione di correntisti. "Un milione?" ha chiesto Vespa quasi non credendo alle sue orecchie, mentre Tabacci (Udc), in studio scuoteva la testa, Rizzo (Pdci) da fuori, digrignava i denti e La Malfa (in studio) sembrava sempre più preoccupato per la banca che per i clienti. Gronchi ha fatto cenno di sì: "Un milione di correntisti... Ma stiamo restituendo i soldi a chi ce li chiede". Qui Vespa si è un po' perso. Non ha detto: "Come? Solo a chi ve li chiede?" anche se si è capito che lo ha pensato. Gli altri si sono arrabbiati un po' di più, ma Gronchi (a una domanda di Rizzo) se l'è cavata spiegando che non è proprio un furto perché, in parole povere, si tratta di spese gonfiate ma non inesistenti. Fatti due conti, i 30 milioni del 1999, anche con l'inflazione bassa di questi anni, sono diventati più di 40. Sarebbe interessante sapere quale livello di comunicazione e informazione è stato messo in piedi dalla Banca Popolare Italiana per informare i suoi correntisti dell'opportunità di rientro, quante persone li hanno chiesti, quanti soldi sono già stati restituiti, quanto ci ha guadagnato l'istituto (Da La Repubblica del 15 dicembre 2005).

La Vicepresidenza di ADUSBEF ha redatto, per i propri associati, una lettera raccomandata che va inviata alla Banca Popolare Italiana per la restituzione del maltolto. La stessa lettera va inviata alla Banca d'Italia.

LETTERA restituzione maltolto

Racc. a.r.

Egr. Sig.
Presidente
BANCA POPOLARE ITALIANA
Piazza Vittoria n. 47
(26900) LODI



e p.c.
Lettera semplice

Spett.le
BANCA D'ITALIA
Via Nazionale, n. 92
(00100) ROMA

e p.c.
Lettera semplice

Egr. Sig.
Avv. Antonio TANZA
VICEPRESIDENTE ADUSBEF
Corso Porta Luce n. 20
(73013) Galatina (le)




OGGETTO: Richiesta di rimborso delle somme illegittimamente percepite a titolo di aumento
arbitrario delle spese di conto corrente per circa 30 euro a cliente.

Io sottoscritto _____________________________, residente in __________________ (prov. _____) CAP (___________) alla via ____________ n. ___ (tel. ________________), cittadino italiano e dell'Unione Europea, nonchè associato ADUSBEF e rappresentato dal Presidente Dott. Elio LANNUTTI,

invito e diffido


il Vs. Istituto a voler corrispondere al sottoscritto la somma di euro 30,00 (salvo migliore quantificazione), oltre interessi legali semplici,
a titolo di restituzione delle spese di conto corrente abitrariamente aumentate dalla ex Banca Popolare di Lodi nel 1999, così come affermato dal Dott. Divo Gronchi nella trasmissione "Porta a Porta" del 14 dicembre 2005.

Si invia copia della presente alla Banca d'Italia Spa perchè,
almeno in questa estrema sede, si attivi per il controllo ed il rispetto della legalità.

Restituire il maltolto, è il minimo che una banca, che cerca di rifarsi un'immagine, possa fare!

In caso di silenzio o dissenzo si autorizza ADUSBEF, in persona del Suo Vicepresidente, a prendere ogni più efficace iniziativa per la tutela dei diritti violati.

Distinti saluti.

Lì __/ dic / 2005

(firma dell'utente) __________________________

nb: si allega fotocopia del doc. di identità in corso di validità


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